Contributi previdenziali ridotti nel regime forfetario: Dubbi per le nuove attività

La Legge 190/2014, agli articoli 1, commi 76-84, introduce un’agevolazione contributiva per gli imprenditori che operano nel regime forfetario. Questa agevolazione consiste in una riduzione del 35% della contribuzione dovuta alle Gestioni degli artigiani e dei commercianti dell’INPS, sia sul reddito minimale che su quello eccedente.

Secondo l’art. 2, comma 29, della Legge 335/95, in relazione alla Gestione separata INPS (art. 1, comma 77, della Legge 190/2014), tale agevolazione prevede l’accredito di tutti i contributi mensili per ciascun anno solare per coloro che versano un contributo non inferiore a quello calcolato sul minimale di reddito previsto per le Gestioni INPS degli artigiani e dei commercianti (per il 2024, pari a 18.415 euro).

Se il versamento complessivo è inferiore all’importo ordinario della contribuzione dovuta sul minimale di reddito, viene accreditato un numero di mesi proporzionale a quanto versato. Tuttavia, l’adesione a questa riduzione contributiva deve essere valutata attentamente per gli eventuali effetti negativi sulla maturazione dei requisiti e sulla misura del trattamento pensionistico futuro.

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Regime forfettario per fotografi

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Fotografi e Regime Forfettario

Se sei un fotografo con Partita Iva individuale puoi decidere di adottare il Regime Forfettario, ottenendo così numerosi vantaggi e semplificazioni di tipo contabile e fiscale. Tale Regime ti permette di semplificare la parte burocratica della tua attività, in modo che tu possa concentrarti pienamente sul tuo lavoro e sui tuoi clienti.

Inoltre, grazie alla sua aliquota d’imposta al 15% o al 5% (ma in presenza di determinate condizioni), risulta essere, almeno sulla carta, il Regime più vantaggioso tra quelli previsti dal sistema tributario italiano. Per poter adottare il forfettario, devi però rispettare diversi requisiti di accesso.

Codice ATECO per fotografi

Il codice ATECO è il codice alfanumerico che devi scegliere nel momento in cui apri Partita Iva come fotografo, comunicandolo all’Agenzia delle Entrate. Ogni attività possiede un codice ATECO (o “codice attività”) differente. Per la tua attività di fotografo, i principali codici ATECO sono:

74.20.12 – attività di riprese aeree nel campo della fotografia
74.20.11 – attività di fotoreporter
74.20.19 – attività degli studi fotografici e attività di ripresa di ogni genere
74.20.20 – attività degli studi fotografici per lo sviluppo e stampa conto terzi

È molto importante scegliere il corretto codice ATECO, soprattutto perché ad ognuno di essi è associato un differente coefficiente di redditività, di cui ti parleremo nel prossimo paragrafo.

Calcolo dell’imposta per fotografi in Regime forfettario

Per determinare l’imposta sostitutiva è necessario introdurre il concetto di “coefficiente di redditività”. Come ti anticipavamo nel paragrafo precedente, ad ogni codice ATECO è associato un determinato coefficiente di redditività. Per la tua attività di fotografo, tale coefficiente è pari al 78%. Quest’ultimo è fondamentale per calcolare l’imposta sostitutiva e i contributi previdenziali obbligatori che andrai a versare.

Applicando il coefficiente di redditività ai ricavi conseguiti a fine anno, ottieni il reddito imponibile lordo, il quale diventa reddito imponibile netto una volta che deduci i contributi obbligatori versati durante l’anno in corso. Sul reddito imponibile netto si applica l’aliquota d’imposta al 15% (o al 5%, in alcuni casi) e si determina così l’importo da versare.

Esempio:

Ricavi: 42.000
Coefficiente di redditività: 78%
Contributi obbligatori versati: 8.000 €
Reddito imponibile lordo: 32.760 € (42.000 x 78%)
Reddito imponibile netto: 24.760 € (32.760 – 8.000)
Imposta dovuta allo Stato: 3.714 € (24.760 x 15%).

Contributi INPS per fotografi in Regime forfettario

Oltre al pagamento dell’imposta sostitutiva, il Regime Forfettario prevede il versamento dei contributi previdenziali obbligatori. Come fotografo sarai soggetto al versamento dei contributi obbligatori:

  • alla Gestione Artigiani e Commercianti se svolgi un’attività di tipo artigianale/commerciale. Questa Gestione previdenziale prevede un contributo fisso annuale di circa 3.800 euro fino al reddito minimale di 15.878 euro. Pertanto, anche se non produrrai alcun ricavo, sarai obbligato a versare circa 3.800 euro all’anno. Oltre i 15.878 euro, si applica un’aliquota pari a circa il 24%.

Esempio:

Ricavi: € 21.000
Coefficiente di redditività: 78%
Reddito: € 16.380 (21.000 x 78%)
Contributi Fissi Artigiani e Commercianti: € 3.800
Contributi oltre il reddito minimale: € 120,48 (16.380 – 15.878 x 24%)
Contributi totali (contributi fissi + contributi oltre il minimale): € 3.920,48

N.B.: Puoi richiedere inoltre la riduzione del 35% sui contributi INPS da versare.

  • Alla Gestione Separata Inps se ti configuri come libero Professionista, e sarai soggetto al versamento del 25,72% dei contributi sul reddito imponibile lordo, senza alcun fisso annuale.

Esempio:

Ricavi: € 21.000
Coefficiente di redditività: 78%
Reddito: € 16.380 (21.000 x 78%)
Contributi Gestione Separata: € 4.212,93 (16.380 x 25,72%).

Partita Iva come consulente

Partita Iva o prestazione occasionale consulente

L’obbligo di apertura della Partita Iva  come consulente sorge nel momento in cui la tua attività è svolta in modo abituale e continuativa.

Quindi, se svolgi attività di consulenza in modo continuativo ed abituale, dovrai necessariamente aprire una Partita Iva come consulente, anche se i tuoi ricavi risultino essere inferiori ai 5.000 euro annui.

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Aprire Partita Iva per avvocati

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Avvocati: aprire Partita Iva

Se hai intenzione di aprire Partita Iva per avvocati, devi sapere che esistono diversi passi da seguire.


Cosa devo fare per aprire Partita Iva come avvocato?

  • iscriverti all’Albo  Professionale della tua categoria;
  • aprire la tua posizione fiscale, attivando il numero di Partita Iva presso l’Agenzia delle Entrate (attraverso la compilazione del modello AA9/12);
  • iscriverti alla Cassa Forense, ossia la Cassa previdenziale per avvocati.

Non dovrai aprire posizione contributiva presso l’Inps, in quanto pagherai i tuoi contributi previdenziali obbligatori già alla Cassa Forense (a meno che non svolgi anche un lavoro dipendente).
Inoltre, se lavori in piena autonomia (senza cioè alcun lavoratore alle tue dipendenze) non avrai nemmeno l’obbligo assicurativo Inail.
Il codice ATECO da utilizzare per la tua attività di avvocato è 69.10.10 – Attività degli studi di legali: dovrai comunicarlo all’Agenzia delle Entrate proprio attraverso il modello AA9/12.

Aprire Partita Iva per avvocati Regime Forfettario o Semplificato: le differenze

Mi conviene adottare il Regime Forfettario o il Semplificato?

Prima di poter scegliere, devi verificare di rispettare i loro requisiti di accesso:

  • In Semplificato non devi aver conseguito ricavi per più di 400.000 euro se vendi servizi, oppure 700.000 se svolgi un altro tipo di attività.
  • In Forfettario i tuoi ricavi non devono eccedere 65.000 euro;

Devi, inoltre, assicurarti di non ricadere in nessuna delle cause di esclusione dal Regime Forfettario.

Cosa cambia tra Forfettario e Semplificato?

In Forfettario saresti soggetto ad un’unica imposta sostitutivaI del 15% (o del 5%, come vedremo nel prossimo paragrafo), mentre in Semplificato le aliquote Irpef vanno dal 23% al 43% in base alla tua fascia di reddito.

Non sono diverse solamente le aliquote di imposta

Infatti, a differenziarsi sono anche i metodi attraverso i quali si calcola l’imposta:

  • In Semplificato, il reddito imponibile si calcola attraverso la sottrazione ricavi meno costi.

Sul reddito imponibile appena determinato agiranno le diverse aliquote previste (in base alla fascia di reddito in cui si rientra) e si giungerà all’importo da versare allo Stato.

  • In Forfettario, attraverso il coefficiente di redditività da applicare ai ricavi è possibile trovare il reddito imponibile su cui agirà l’aliquota di imposta.

Il coefficiente di redditività ha un valore percentuale ed è diverso per ogni attività (per te che sei avvocato è pari al 78%).

Quindi attraverso la formula ricavi x coefficiente di redditività si ottiene il reddito imponibile lordo.
Da questo possiamo dedurre i contributi obbligatori versati nell’anno e poi applicare l’aliquota di imposta al 15% (o del 5%).

Quali sono i vantaggi del Forfettario rispetto al Semplificato?

  • Non sei obbligato ad emettere la fattura elettronica.
  • Puoi non applicare la ritenuta d’acconto sulle fatture che emetti.
  • Non vi è applicazione dell’Iva, quindi non dovrai inserire l’Iva nelle fatture che emetti.

Questo significa anche che non sarai tenuto al versamento e alla liquidazione dell’Iva.

Peratnto, dovrai assolvere l’imposta di bollo di 2 euro per ogni fattura con un importo superiore a 77,47 euro.

Il Forfettario conviene sempre?

A causa del suo particolare metodo di determinazione dei costi attraverso il coefficiente di redditività, il Regime forfettario non è sempre conveniente.

Si riscontra poca convenienza nel Forfettario soprattutto quando il contribuente ha sostenuto molte spese personali che con il Forfettario non potrebbe più portare in detrazione, oppure quando sostiene più costi di quelli che gli vengono riconosciuti dal coefficiente di redditività.

Tasse al 5% per le nuove Partite Iva avvocati in regime forfettario. Puoi accedere?

Il Forfettario permette a chi avvia una nuova attività di usufruire di un’aliquota d’imposta ridotta al 5% per 5 anni.
Verifica solamente di rispettare i seguenti limiti:

  • Devi rispettare i limiti previsti dal Forfettario;
  • Se rilevi un’attività già avviata da un altro soggetto, devi verificare che egli nell’anno precedente rispettasse i limiti per poter accedere al Forfettario;
  • Inoltre, non puoi semplicemente proseguire un’attività svolta in precedenza, anche se la svolgevi come lavoratore dipendente o attraverso un’impresa familiare;
  • Infine, nei tre anni precedenti all’apertura della tua Partita Iva, non puoi aver svolto attività d’impresa anche in forma associata o familiare.

N.B: se sei in Semplificato o in Ordinario e vuoi passare al Forfettario con tassazione al 5%, hai la possibilità di farlo anche se non stai aprendo una nuova Partita Iva (chiaramente se rispetti i limiti sopra).

L’importante è però che tu sia ancora nel quinquennio di apertura (potrai usufruire dell’aliquota ridotta per gli anni che restano a concludere il quinquennio).

Tasse da pagare nell’anno in Forfettario per una Partita Iva come avvocato

Quali tasse devo pagare aderendo al Regime forfettario con la mia Partita Iva da avvocato?
Durante l’anno dovrai versare:

  • L’imposta sostitutiva con aliquota pari al 15% (o al 5%).
  • I contributi previdenziali obbligatori alla Cassa Forense

Esempio tasse da pagare in Regime forfettario:

Ricavi: € 58.000
Coefficiente di redditività: 78%
Reddito: € 45.240 (58.000 x 78%)
Imposta sostitutiva del 15%: € 6.786 (45.420 x 15%)
N.B: per semplicità non abbiamo dedotto dal reddito imponibile lordo i contributi previdenziali versati durante l’anno.

Per quanto riguarda i contributi obbligatori, dovresti fare riferimento alle indicazioni fornite dalla Cassa Forense.

In breve, alla Cassa Forense:

  • versi il contributo soggettivo, che varia in base al tuo reddito.
  • paghi il contributo integrativo.
  • devi il contributo di maternità, che ogni anno subisce delle variazioni da parte del Consiglio di Amministrazione della Cassa.

Per quanto concerne il primo dei tre, ti informiamo che dovrai versare il contributo minimo soggettivo, cioè un contributo fisso di 2.875 euro a prescindere dal reddito.

Anche il contributo integrativo prevede un contributo minimo fisso, ma il versamento di questo è stato temporaneamente sospeso dal 2018 al 2022.

Scadenze acconti e saldo avvocati in Regime forfettario

Quando sono le scadenze delle tasse in Regime Forfettario?

Entro il 30 Giugno dovrai versare:

  • Saldo dell’imposta sostitutiva relativa all’esercizio precedente.
  • acconto pari al 40% dell’imposta sostitutiva.

Tali importi possono essere suddivisi fino a 6 rate, la cui ultima deve essere versata entro il 16 Novembre.

Entro il 30 Novembre devi invece versare

  • secondo acconto (60%) dell’imposta sostitutiva.

Importo non rateizzabile.

Per quanto concerne i contributi previdenziali obbligatori, devi rispettare la disciplina della Cassa Forense.

Infine, il premio Inail (a patto che tu abbia l’obbligo di iscriverti all’Inail), dovrai pagarlo entro il 16 Maggio, ma puoi decidere di rateizzare l’importo in 4 rate, di cui l’ultima il 18 Novembre.

Costi per l’apertura di una Partita Iva per avvocati in Forfettario

Se ancora non hai aperto Partita Iva come avvocato, puoi contattarci, per consulenza in materia di apertura della Partita Iva, ma anche l’iscrizione alla Cassa Forense, la gestione della tua contabilità in Forfettario, la dichiarazione dei redditiassistenza e consulenza dedicata, la verifica immediata delle tasse che devi ancora pagare e la compilazione degli F24.

Regime forfettario medici

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Key points:

Se vuoi iniziare l’attività di medico in modo autonomo devi procedere nel seguente modo:

  • Devi obbligatoriamente superare con successo l’esame per ottenere l’iscrizione all’Albo dei Medici Chirurghi Odontoiatri.

  • Devi procedere con la compilazione e l’invio del Modulo di richiesta di apertura Partita Iva entro 30 giorni dall’inizio della tua attività

  • Infine, sei obbligato ad iscriverti alla Cassa Previdenziale specifica dedicata ai Medici, ovvero L’ENPAM. Tale Cassa previdenziale gestisce il Fondo generale (Quota A e Quota B) e i Fondi speciali, per approfondire la tematica inerente i contributi e la Cassa Previdenziale dei Medici ti rimandiamo direttamente sul sito dell’ENPAM.

Requisiti di accesso:

Per poter aderire al forfettario, devi rispettare un unico limite previsto dalla normativa sul Regime forfettario, ovvero non devi aver superato i 65.000 euro di ricavi nell’anno precedente. Questo limite risulta uguale per ogni tipologia di attività.

N.B. Se apri una nuova Partita Iva, potrai aderire al Regime forfettario (non avendo ricavi di anni precedenti da poter considerare per valutare il rispetto o meno del limite stabilito dalla normativa) e durante il primo anno di esercizio dell’attività con Partita Iva non dovrai superare i 65.000 euro di ricavi se vorrai usufruire del Regime forfettario anche per l’anno successivo. Oltre a dover rispettare tale limite di ricavi, dovrai inoltre controllare di non rientrare nelle cause di esclusione appositamente previste per il Regime forfettario.

Oltre a dover rispettare tale limite di ricavi, dovrai inoltre controllare di non rientrare nelle cause di esclusione appositamente previste per il Regime forfettario.

Non potrai aderire al Regime forfettario quando:

  • Usufruisci di regimi speciali ai fini della determinazione dell’IVA o di regimi forfettari per la determinazione del reddito (ad esempio agricoltura, agriturismo, vendita fiammiferi, ecc.);

  • Non sei residente in Italia, a meno che tu sia residente in uno Stato membro dell’Unione Europea o in uno Stato aderente all’Accordo sullo Spazio economico europeo e allo stesso tempo devi produrre nel territorio italiano un ammontare di ricavi che rappresenti almeno il 75% del totale dei ricavi conseguiti;

  • La tua attività consiste prevalentemente o esclusivamente nello scambio di: fabbricati, porzioni di fabbricati, terreni edificabili o mezzi di trasporto nuovi;
  • Oltre alla tua attività possiedi partecipazioni in: società di persone, imprese familiari, società a responsabilità limitata, associazioni in partecipazione;

  • Percepisci o hai percepito redditi da lavoro dipendente (o assimilati) ed eserciti allo stesso tempo attività d’impresa prevalentemente nei confronti di uno dei datori di lavoro dei due anni precedenti (o soggetti a questi direttamente o indirettamente riconducibili).

I vantaggi

Il Regime forfettario è un particolare Regime fiscale che permette di poter godere di numerose semplificazioni fiscali e contabili.

Una delle semplificazioni più importanti è rappresentata dal fatto che se sei un contribuente forfettario sarai esonerato dalla fatturazione elettronica.

Inoltre, se aderisci al Regime forfettario:

  • Sarai esonerato dall’obbligo di applicazione dell’Iva in fattura, non dovrai applicare l’Iva sull’importo complessivo;

  • Sarai esonerato dall’applicazione della ritenuta d’acconto, ovvero i tuoi clienti (se sei un consulente o svolgi un’attività che la prevede) non dovranno più trattenerti il 20% dell’importo indicato in fattura ma dovranno versarti l’intera somma. Inoltre, con il Regime forfettario non esiste più il sostituto d’imposta, ciò significa che nessun soggetto dovrà trattenere somme sotto forma di anticipi a tuo nome;

  • Sarai esonerato dall’obbligo di registrazione delle fatture e dei corrispettivi;

  • Sarai sottoposto ad una “tassazione semplificata” attraverso l’imposta sostitutiva di aliquota standard del 15% (in alcuni casi potrai usufruire di un’aliquota agevolata al 5%: nel prossimo paragrafo andremo ad analizzare proprio le condizioni che devi avere per poter usufruire di questa aliquota agevolata).

Imposta sostitutiva al 5%

All’interno di questo paragrafo andremo ad elencare le condizioni che dovrai rispettare per poter usufruire dell’aliquota agevolata al 5% per i primi 5 anni di attività (a partire dal sesto anno di attività l’aliquota sarà del 15%).

Per poter usufruire di tale aliquota agevolata è necessario che:

  • L’attività da te svolta non rappresenti una continuazione di un’altra attività che hai svolto in precedenza sia come lavoratore dipendente, che come lavoratore autonomo (sono esclusi i periodi di pratica obbligatori per poter esercitare arti o professioni);

  • Nei tre anni precedenti a quello di riferimento, tu non abbia preso parte ad attività di impresa sia in forma associata che familiare;

  • Qualora rilevi un’attività da un terzo, tale attività nell’anno precedente deve aver rispettato i requisiti richiesti per entrare nel Regime forfettario

Contributi ENPAM

Gli iscritti all’Albo dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri devono iscriversi all’ENPAM (Ente Nazionale Previdenza e Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri), ossia la Cassa previdenziale specifica dedicata ai Medici.

L’ENPAM gestisce diversi tipi di contributi: il Fondo generale (Quota A e Quota B) e i Fondi speciali.

Quota A

I contributi Quota A sono fissi, quindi devono essere pagati indipendentemente dall’ammontare di Reddito conseguito.

Possono essere pagati in un’unica soluzione (entro il 30 aprile) oppure in quattro rate senza interessi (30 aprile, 30 giugno, 30 settembre, 30 novembre).

L’ammontare di contributi fissi, aggiornato al 2019, è pari a:

  • 226,40 euro all’anno fino a 30 anni di età;
  • 439,46 euro all’anno dal compimento dei 30 fino ai 35 anni;
  • 824,68 euro all’anno dal compimento dei 35 fino ai 40 anni
  • 1.523,03 euro all’anno dal compimento dei 40 anni fino all’età del pensionamento;
  • 824,68 euro all’anno per gli iscritti oltre i 40 anni ammessi a contribuzione ridotta (a questa categoria appartengono solo gli iscritti che hanno presentato la scelta prima del 31 dicembre 1989. Dal 1990 non esiste più la possibilità di chiedere la contribuzione ridotta).

A queste somme va aggiunto anche il contributo di maternità, adozione e aborto pari a 44 euro all’anno.

Quota B

Oltre ai contributi fissi, devi pagare anche i contributi Quota B se superi un Reddito minimale, che per il 2018 è pari a:

  • 4.602 euro per gli iscritti attivi di età inferiore a 40 anni o ammessi al contributo ridotto della Quota A;
  • 8.499,03 euro per gli iscritti attivi di età superiore a 40 anni.

Si applicano sul Reddito prodotto nel 2018 eccedente il minimale le seguenti aliquote aggiornate al 2019:

  • 17,50% del reddito professionale, fino all’importo del Reddito massimale pari a 101.427 euro;
  • 1% sul reddito eccedente l’importo di 101.427 euro, di cui solo lo 0,50% pensionabile.

La Quota B deve essere versata in un’unica soluzione entro il 31 ottobre 2019, se il versamento avviene tramite bollettino MAV precompilato.

Se invece scegli di effettuare il pagamento tramite addebito diretto su conto corrente, puoi scegliere se versare l’importo in:

  • unica soluzione (entro il 31 ottobre 2019);
  • due rate (31 ottobre e 31 dicembre 2019);
  • cinque rate (31 ottobre, 31 dicembre 2019, 28 febbraio, 30 aprile e 30 giugno 2020).

Per approfondire ulteriormente ti rimandiamo al sito dell’ENPAM: Vademecum della Previdenza ENPAM.

Regime forfettario medici: esempio

Flavio è un giovane medico sotto i 30 anni che ha aperto la Partita Iva e accede al Regime forfettario con aliquota al 5%.

Nel 2019 ha conseguito ricavi pari a 20.000 euro.

Ipotizziamo che nel 2019 abbia versato 3.000 euro di contributi per Quota A e Quota B.

NB: i contributi obbligatori versati sono l’unica spesa deducibile in Regime forfettario. Dunque vanno sottratti al Reddito lordo per ottenere il Reddito netto assoggettato ad imposta sostitutiva. 

Ricavi: 20.000 euro

Coefficiente di redditività: 78%

Reddito lordo: 15.600 euro (20.000 x 78%)

Contributi versati nel 2019: 3.000 euro

Reddito netto: 12.600 euro (15.600 – 3.000)

Imposta sostitutiva al 5%: 630 euro (12.600 x 5%)

Contributi ENPAM – Quota A: 270,40 euro (226,40 + 44)

Contributi ENPAM – Quota B (ipotizzando stesse Regole anche per il 2019): 1.924,65 euro ((15.600 – 4.602) x 17,50%)

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