Riqualificare la casa a costo zero: ecco la guida completa all’Ecobonus al 110%

Ci sono in ballo lavori per sei miliardi almeno secondo le stime dell’Ance. Un grosso investimento che dovrebbe servire a mettere in moto un settore primario esausto, riqualificando la casa di milioni di italiani. E se finalmente partisse anche il recupero delle facciate, rimasto congelato, si aggiungerebbero altri 3-4 miliardi. Cifre importanti, che peseranno sull’erario ma potrebbero contribuire a far ripartire la nostra fragile economia.

1 – Il volano
In realtà, questi dieci miliardi di lavori, che potrebbero dar vita ad altrettanti euro in detrazioni fiscali, rappresentano in buona parte delle imposte che lo Stato non avrebbe mai incassato. Si tratta infatti di interventi che probabilmente in gran parte, non sarebbero mai stati avviati senza questa spinta della cessione del credito fiscale: ottenere uno sconto in fattura tale da azzerarne il saldo non è come detrarne una parte in dieci anni.

Lo Stato, quindi, non avrebbe mai incassato quei 3-4 miliardi di imposte e quindi la spesa reale si riduce a 6-7 miliardi. Ma i centri abitati d’Italia potrebbero davvero cambiare aspetto e il risparmio energetico complessivo si tradurrebbe in enormi vantaggi per la comunità.

2 – Come funziona
Il meccanismo ideato nel Dl Rilancio è piuttosto complicato e lascia i suoi molti dubbi all’agenzia delle Entrate, che ha 30 giorni di tempo per definire il tutto. Ma la sostanza è che per fare i lavori si può arrivare a non sborsare nulla, salvi gli oneri finanziari che da qualche parte toccherà far saltar fuori: se la mia spesa di 100 vale 110, quei 10 in più dovrebbero coprire gli oneri finanziari di cinque anni e le commissioni nei vari passaggi. Non basteranno (infatti nella prima versione si parlava di 120 per cento) e quindi si dovrà stare attenti ai preventivi gonfiati.

3 – La congruità delle spese
Il rischio è già stato evidenziato dal presidente dell’Enea, Federico Testa, che ha lanciato l’allarme su «abusi e dichiarazioni false». Nel Dl 34/2020, infatti, per evitare che committente e impresa si mettano d’accordo per avvicinare le fatture ai tetti massimi di detraibilità, è stato concepito un sistema di visti di conformità, attestazioni e verifiche sulla congruità tra lavori e spese. Che produrrà molta carta ma sarà poco controllabile da parte delle Entrate.

Flat Tax artigiani

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Flat Tax artigiani: vantaggi

Se accedi al Regime forfettario puoi usufruire di diversi vantaggi sia dal punto di vista contabile che fiscale, in quanto:

  • sei esonerato dall’obbligo della fatturazione elettronica;
  • non devi applicare l’Iva nelle fatture che emetti (tuttavia non potrai detrarti l’Iva dai tuoi acquisti);
  • non devi applicare la ritenuta d’acconto (tranne nei confronti dei tuoi lavoratori dipendenti);
  • puoi non registrare le fatture e i corrispettivi;
  • sei soggetto a un’unica imposta sostitutiva al 15% o al 5%, che sostituisce Irpef, addizionali regionali e comunali, ed eventuale Irap.

Flat Tax artigiani: imposta sostitutiva

Vediamo come funziona l’imposta sostitutiva in Regime forfettario.

In Regime forfettario il reddito imponibile non si ottiene sottraendo i costi sostenuti ai ricavi, come avviene in Regime ordinario.

Si applica invece un coefficiente di redditività, ossia una percentuale che varia a seconda del Codice ATECO assegnato alla tua attività, ai ricavi che hai conseguito.

In Regime forfettario vengono quindi riconosciute spese forfettarie, indipendentemente dalle spese effettivamente sostenute.

Al reddito imponibile così ottenuto andrai ad applicare l’imposta sostitutiva al 15% o al 5%.

Quando posso applicare l’imposta sostitutiva al 5%?

L’imposta sostitutiva ridotta al 5% è possibile applicarla per i primi cinque anni di attività, se si rispettano determinati requisiti.

NB: non sono previsti limiti di età per poter usufruire dell’aliquota ridotta al 5%.

I requisiti sono:

  • non devi aver svolto nei tre anni precedenti una qualsiasi attività di impresa;
  • non devi avere già svolto la stessa attività in precedenza, neanche sotto forma di lavoro dipendente;
  • se rilevi un’attività già avviata da un terzo soggetto, tale attività non deve aver superato il limite di 65.000 euro di ricavi nell’anno precedente.

Se non rispetti anche solo una di queste condizioni dovrai applicare l’aliquota al 15%.

Per approfondire: Regime forfettario imposta sostitutiva 5 %.

Flat Tax artigiani: contributi Inps

I contributi che un Artigiano deve pagare in Regime forfettario, così come anche in Regime ordinario, sono stabiliti dalle regole della Gestione Artigiani Inps.

La Gestione Artigiani Inps comporta di dover pagare contributi fissi (indipendentemente dall’ammontare di Reddito conseguito) che per il 2019 sono pari a 3.818,16 euro, calcolati su un Reddito minimale pari a 15.878 euro.

Oltre ai contributi fissi, dovrai pagare eventualmente i contributi eccedenti il minimale, applicando l’aliquota del 24% sulla parte di Reddito lordo che dovesse superare i 15.878 euro.

Per approfondire l’argomento dei contributi, guarda il nostro articolo: Contributi Inps con Partita Iva.

Per gli Artigiani in Regime forfettario, tuttavia, è possibile usufruire di una riduzione del 35% dei contributi da versare (sia fissi che eccedenti il minimale), facendone apposita richiesta all’Inps.

Approfondisci qui: Regime forfettario riduzione contributi Artigiani e Commercianti.

Flat Tax artigiani: esempio imposta sostitutiva e contributi Inps

Giuseppe, parrucchiere, avendone i requisiti decide di usufruire del Regime forfettario per il 2019.

Nel 2019 Giuseppe consegue 30.000 euro di ricavi.

Il coefficiente di redditività previsto per la sua attività è del 67%.

NB: ipotizziamo che Giuseppe abbia versato nel 2019 contributi pari a 5.000 euro (unica spesa deducibile in Regime forfettario), tralasciando per semplicità il meccanismo del saldo e degli acconti.

NB: ipotizziamo che Giuseppe non usufruisca né dell’aliquota ridotta al 5%, né della riduzione dei contributi Inps del 35%.

Ricavi: 30.000 euro

Coefficiente di redditività: 67%

Reddito imponibile lordo: 20.100 euro (30.000 x 67%)

Contributi versati nel 2019: 5.000 euro

Reddito imponibile netto: 15.100 euro (20.100 – 5.000)

Imposta sostitutiva al 15%: 2.265 euro (15.100 x 15%)

Contributi fissi Inps: 3.818,16 euro

Contributi Inps eccedenti il minimale (15.878): 1.013,28 euro ((20.100 – 15.878) x 24%)

Se hai bisogno di ulteriori informazioni riguardanti il Regime forfettario o la Flat Tax 2020, puoi contattarci.

Regime forfettario riduzione contributi Artigiani e Commercianti

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Regime forfettario riduzione contributi Artigiani e Commercianti

Se rientri nel Regime forfettario, avrai diritto a tutta una serie di vantaggi che possono agevolare non poco la tua attività con Partita Iva, grazie alla riduzione dei contributi. Principalmente per la categoria Artigiani e Commercianti.

All’interno di questo articolo ci soffermeremo su un vantaggio in particolare: i contribuenti che svolgono attività soggette all’obbligo di iscrizione alla Gestione Artigiani e Commercianti che si avvalgono del Regime forfettario hanno la possibilità di avere una riduzione del 35% sui contributi Inps da versare.

Regime forfettario riduzione contributi Artigiani e Commercianti: chi ne ha diritto?

Ti starai chiedendo: è sufficiente rientrare nel Regime forfettario per poter usufruire di questa agevolazione?

La risposta purtroppo è no, in quanto per poter usufruire di questa agevolazione sui contributi dovrai per forza svolgere attività soggetta obbligatoriamente all’iscrizione presso la Gestione Artigiani e Commercianti.

Pertanto, se l’attività da te svolta è soggetta obbligatoriamente all’iscrizione presso una Cassa previdenziale dedicata ad una determinata professione o alla Gestione Separata Inps, non potrai usufruire di questa riduzione dei contributi.

Bisogna precisare che non è necessario che la tua Partita Iva sia appena stata aperta per poter beneficiare di questa agevolazione.

Ne potrai usufruire anche nel caso in cui passi al Regime forfettario dal Regime ordinario o semplificato (ovviamente la tua attività deve essere soggetta all’obbligo di iscrizione presso la Gestione Artigiani e Commercianti).

Regime forfettario riduzione contributi Artigiani e Commercianti: in che cosa consiste

Se l’attività da te svolta è soggetta obbligatoriamente all’iscrizione presso la Gestione Artigiani e Commercianti e allo stesso tempo rientri nel Regime forfettario, hai la possibilità di poter usufruire di una riduzione del 35% dei contributi Inps da versare.

Tale riduzione non è riservata solamente alle nuove Partite Iva, ma possono usufruirne anche coloro che hanno già Partita Iva attiva e adottano per la prima volta il Regime forfettario.

Tale riduzione dovrai applicarla sull’ammontare complessivo (somma della parte fissa e della parte percentuale) dei contributi che dovrai versare in un determinato anno.

N.B.: Questa riduzione ti farà risparmiare sui contributi che andrai a versare anno dopo anno, ma comporta anche uno svantaggio: la Gestione Artigiani e Commercianti calcolerà l’anzianità contributiva sulla base dei contributi che verserai complessivamente.

Ciò significa che se usufruisci della riduzione del 35% dei contributi, sarai tenuto a versamenti contributivi inferiori rispetto a quelli previsti ordinariamente, di conseguenza anche i mesi che ti saranno accreditati ai fini pensionistici risulteranno a loro volta inferiori (proporzionalmente all’agevolazione di cui hai usufruito*).

*L’applicazione di tale riduzione, nel caso in cui non si arrivi a versare l’importo del contributo minimale (circa 3.800 euro) comporta l’accreditamento ridotto delle settimane (da 52 settimane a 33,8) ai fini pensionistici.

Invece, qualora applicando la riduzione del 35% dei contributi si andrà comunque a versare la quota di contributo minimale (circa 3.800 euro), non verranno ridotte le settimane accreditate nell’anno, che saranno 52 nonostante la richiesta di riduzione.

Regime forfettario riduzione contributi Artigiani e Commercianti: come richiederla

Se rientri nel Regime forfettario e la tua attività è soggetta all’obbligo di iscrizione presso la Gestione Separata degli Artigiani e dei Commercianti, potrai usufruire della riduzione del 35% dei contributi complessivi che dovrai versare.

Dovrai, però, fare attenzione, in quanto questa riduzione non verrà applicata automaticamente dall’Inps ma dovrai compilare per via telematica un apposito modulo di richiesta.

Con la circolare n. 22 emessa dall’Inps in data 31 gennaio 2017, è stato disciplinato che questa agevolazione ti sarà riconosciuta automaticamente qualora nell’anno precedente godevi già di tale agevolazione e possiedi ancora i requisiti per poterne usufruire.

Invece, qualora non rientravi nel Regime forfettario nell’anno precedente, per poter usufruire della riduzione del 35% dei contributi da versare, dovrai compilare per via telematica il modulo di richiesta, che troverai nella tua area personale Inps all’interno del “Cassetto Previdenziale per Artigiani e Commercianti”.

Per poter richiedere tale riduzione del 35% si devono eseguire i seguenti passaggi:

  • Entrare nella pagina Cassetto Previdenziale per Artigiani e Commercianti;
  • Domande telematizzate (menù a sinistra);
  • Nel menù a tendina scegliere Regime agevolato > adesione;
  • Si apre la domanda e si procede con il suo invio.

Questa richiesta dovrà essere presentata a partire da gennaio ed entro il 28 febbraio di ogni anno.

Regime forfettario riduzione contributi Artigiani e Commercianti: il nostro servizio

Se sei interessato all’apertura della tua Partita Iva e della gestione della contabilità della tua attività per l’anno in corso contattaci.

Regime forfettario per fotografi

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Fotografi e Regime Forfettario

Se sei un fotografo con Partita Iva individuale puoi decidere di adottare il Regime Forfettario, ottenendo così numerosi vantaggi e semplificazioni di tipo contabile e fiscale. Tale Regime ti permette di semplificare la parte burocratica della tua attività, in modo che tu possa concentrarti pienamente sul tuo lavoro e sui tuoi clienti.

Inoltre, grazie alla sua aliquota d’imposta al 15% o al 5% (ma in presenza di determinate condizioni), risulta essere, almeno sulla carta, il Regime più vantaggioso tra quelli previsti dal sistema tributario italiano. Per poter adottare il forfettario, devi però rispettare diversi requisiti di accesso.

Codice ATECO per fotografi

Il codice ATECO è il codice alfanumerico che devi scegliere nel momento in cui apri Partita Iva come fotografo, comunicandolo all’Agenzia delle Entrate. Ogni attività possiede un codice ATECO (o “codice attività”) differente. Per la tua attività di fotografo, i principali codici ATECO sono:

74.20.12 – attività di riprese aeree nel campo della fotografia
74.20.11 – attività di fotoreporter
74.20.19 – attività degli studi fotografici e attività di ripresa di ogni genere
74.20.20 – attività degli studi fotografici per lo sviluppo e stampa conto terzi

È molto importante scegliere il corretto codice ATECO, soprattutto perché ad ognuno di essi è associato un differente coefficiente di redditività, di cui ti parleremo nel prossimo paragrafo.

Calcolo dell’imposta per fotografi in Regime forfettario

Per determinare l’imposta sostitutiva è necessario introdurre il concetto di “coefficiente di redditività”. Come ti anticipavamo nel paragrafo precedente, ad ogni codice ATECO è associato un determinato coefficiente di redditività. Per la tua attività di fotografo, tale coefficiente è pari al 78%. Quest’ultimo è fondamentale per calcolare l’imposta sostitutiva e i contributi previdenziali obbligatori che andrai a versare.

Applicando il coefficiente di redditività ai ricavi conseguiti a fine anno, ottieni il reddito imponibile lordo, il quale diventa reddito imponibile netto una volta che deduci i contributi obbligatori versati durante l’anno in corso. Sul reddito imponibile netto si applica l’aliquota d’imposta al 15% (o al 5%, in alcuni casi) e si determina così l’importo da versare.

Esempio:

Ricavi: 42.000
Coefficiente di redditività: 78%
Contributi obbligatori versati: 8.000 €
Reddito imponibile lordo: 32.760 € (42.000 x 78%)
Reddito imponibile netto: 24.760 € (32.760 – 8.000)
Imposta dovuta allo Stato: 3.714 € (24.760 x 15%).

Contributi INPS per fotografi in Regime forfettario

Oltre al pagamento dell’imposta sostitutiva, il Regime Forfettario prevede il versamento dei contributi previdenziali obbligatori. Come fotografo sarai soggetto al versamento dei contributi obbligatori:

  • alla Gestione Artigiani e Commercianti se svolgi un’attività di tipo artigianale/commerciale. Questa Gestione previdenziale prevede un contributo fisso annuale di circa 3.800 euro fino al reddito minimale di 15.878 euro. Pertanto, anche se non produrrai alcun ricavo, sarai obbligato a versare circa 3.800 euro all’anno. Oltre i 15.878 euro, si applica un’aliquota pari a circa il 24%.

Esempio:

Ricavi: € 21.000
Coefficiente di redditività: 78%
Reddito: € 16.380 (21.000 x 78%)
Contributi Fissi Artigiani e Commercianti: € 3.800
Contributi oltre il reddito minimale: € 120,48 (16.380 – 15.878 x 24%)
Contributi totali (contributi fissi + contributi oltre il minimale): € 3.920,48

N.B.: Puoi richiedere inoltre la riduzione del 35% sui contributi INPS da versare.

  • Alla Gestione Separata Inps se ti configuri come libero Professionista, e sarai soggetto al versamento del 25,72% dei contributi sul reddito imponibile lordo, senza alcun fisso annuale.

Esempio:

Ricavi: € 21.000
Coefficiente di redditività: 78%
Reddito: € 16.380 (21.000 x 78%)
Contributi Gestione Separata: € 4.212,93 (16.380 x 25,72%).

Contributi Inps 2020 Artigiani e Commercianti

Artigiani e Commercianti: aliquote contributi Inps 2020

Con la circolare n.28 del 17 febbraio 2020, l’Inps rende note le aliquote per la contribuzione di Artigiani e Commercianti iscritti alla Gestione Artigiani e Commercianti per il 2020.

Rispetto al 2019 sono variati il reddito minimale e l’ammontare dei contributi fissi dovuti.

Nel paragrafo seguente analizziamo le regole principali della Gestione Artigiani e Commercianti Inps e nei successivi andremo ad illustrare nel dettaglio le aliquote dei contributi Inps 2020 con relativi esempi.

Leggi tutto “Contributi Inps 2020 Artigiani e Commercianti”

Regime Forfettario per youtubers

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Regime Forfettario per youtubers

Negli ultimi anni, con l’avvento della tecnologia sono sempre più le nuove attività nate, come ad esempio quella di Youtuber, Streamer o Gamer. In questo articolo analizzeremo il Regime fiscale se pubblichi video su Youtube, puoi scegliere per regolarizzare i tuoi guadagni.

Il Regime forfettario è il Regime fiscale più vantaggioso in Italia, non solo grazie ad un’aliquota di imposta più bassa (15% o addirittura 5%) rispetto a quelle previste dal Regime ordinario, ma anche grazie a numerose semplificazioni di tipo contabile e fiscale.
Se hai una Partita Iva come youtuber, puoi decidere di adottare tale Regime, a patto che tu rispetti determinati requisiti.
Nei prossimi paragrafi vedremo quale codice ATECO è maggiormente indicato per la tua attività di youtuber, così come ti illustreremo alcuni esempi di calcolo dell’imposta e dei contributi previdenziali obbligatori.

Codice ATECO per youtubers

Quando decidi di aprire Partita Iva come youtuber, dovrai seguire alcuni passi per comunicare correttamente la tua volontà di dare vita ad una nuova attività individuale.
Un passaggio fondamentale consiste nel recarsi agli sportelli dell’Agenzia delle Entrate e presentare il Modello AA9/12, al fine di indicare quale codice ATECO scegli per la tua attività di youtuber.

Il codice ATECO è un insieme di caratteri alfanumerici che identifica ogni specifica attività svolta con Partita Iva. Per l’attività di youtuber dovrai utilizzare il seguente:

  • 73.11.02 “servizi pubblicitari su web”

È molto importante scegliere il corretto codice ATECO, soprattutto perché ad ognuno è associato un differente coefficiente di redditività, di cui ti parleremo nel prossimo paragrafo.

Calcolo dell’imposta per youtubers in Regime forfettario

Il coefficiente di redditività è la percentuale che viene applicata ai ricavi al fine di determinare il reddito imponibile sul quale si calcola imposta e contribuzione obbligatoria.
Nel tuo caso, il coefficiente di redditività per un youtuber è pari al 78%. Questo significa che il tuo reddito su cui applicare l’aliquota di imposta è pari al 78% dei tuoi ricavi.
Infatti, applicando il coefficiente di redditività ai ricavi (coefficiente di redditività x ricavi) si ottiene il reddito imponibile lordo.

Da questo si deducono i contributi obbligatori versati nell’anno, ottenendo il reddito imponibile netto. Su quest’ultimo si applica l’aliquota di imposta al 15% (o al 5%, per determinati soggetti) per determinare l’importo in euro da versare allo Stato a titolo di imposta sostitutiva.

Esempio:
Ricavi: 13.000
Coefficiente di redditività: 78%
Contributi obbligatori versati: 2.000 €
Reddito imponibile lordo: 10.140 € (13.000 x 78%)
Reddito imponibile netto: 8.140 € (10.140 – 2.000)
Imposta 15%: 1.221 € (8.140 x 15%).

Contributi INPS per youtubers in Regime forfettario

Oltre al pagamento dell’imposta sostitutiva, il Regime Forfettario prevede il versamento dei contributi previdenziali obbligatori. Essendo uno youtuber, risulti essere un Commerciante e di conseguenza dovrai versare i contributi obbligatori alla Gestione Commercianti INPS. Ti mostriamo il meccanismo di calcolo dei contributi obbligatori per i contribuenti che devono fare riferimento alla Gestione Commercianti:

  • Per la parte di reddito compresa tra 0 e 15.878,00 euro di reddito (il cosiddetto “reddito minimale”) esiste una contribuzione fissa pari a 3.832,45 euro. Quindi, un commerciante che non produce reddito sarà comunque obbligato al versamento di 3.832,45 euro a titolo di contributi previdenziali obbligatori (in 4 rate fisse).
  • Sul reddito eccedente il minimale (fino a 47.143,00 euro) si applica un’aliquota del 24,09%.
  • Sul reddito compreso tra 47.143,01 e 78.572,00 euro, vi è l’applicazione di un’aliquota pari al 25,09%.

N.B: 78.752,00 è l’importo oltre il quale non si versano più i contributi (reddito massimale). Per i lavoratori iscritti al sistema pensionistico a partire dal 1° Gennaio 1996, il massimale è pari a 102.543,00 euro.

Esempio:
Ricavi: 25.000 €
Coefficiente di redditività: 78%
Reddito imponibile: 19.500 €
Contribuzione fissa: 3.832,45 €
Contribuzione eccedente il minimale: 872,54 € (19.500 – 15.878 x 24,09%).

Regime forfettario imposta sostitutiva 5 %

Il Regime forfettario prevede per i suoi contribuenti, un’imposta sostitutiva del 15%.

In alcuni casi, se si rispettano determinate caratteristiche che analizzeremo in seguito, l’aliquota  del 15% può essere ridotta al 5% per i primi 5 anni in cui si inizia un’attività con Partita Iva.

Regime forfettario imposta sostitutiva 5 %: chi ne ha diritto

In linea generale, la riduzione dell’aliquota del 5% è dedicata a tutte quelle attività che vengono aperte da titolari che non le hanno mai svolte prima.

Il Legislatore ha voluto incentivare l’apertura di Partite Iva per tutte quelle persone che vogliono iniziare una nuova attività, di cui mai si sono occupati nella loro esperienza lavorativa precedente né come lavoratori dipendenti, né come imprese familiari, ecc.

Requisiti d’accesso

In particolare, le caratteristiche che si devono possedere per poter accedere a questa riduzione, che sono consultabili anche sul sito dell’Agenzia delle Entrate, sono:

  • Il titolare dell’attività non abbia svolto, nei tre anni precedenti dell’inizio dell’attività, attività d’impresa anche in forma associata o familiare;
  • L’attività intrapresa non deve essere in alcun modo una continuazione di un’attività precedentemente svolta sia sotto forma di lavoro autonomo (da questo caso sono esclusi i periodi di pratica obbligatori per poter esercitare arti o professioni);
  • Nel caso in cui venga rilevata un’attività già avviata da un altro soggetto, si deve verificare che l’ammontare di incassi generati l’anno precedente dall’attività, siano in linea con quelli richiesti per aderire al Regime forfettario.

Ricordiamo che l’agevolazione della riduzione dell’aliquota al 5% vale solo per i primi 5 anni, dal sesto in poi si avrà l’obbligo di applicare l’aliquota piena, ovvero del 15%.

NOTA BENE: non sono previsti limiti di età per poter applicare l’aliquota al 5%.

Per avere informazioni sui servizi di consulenza contattaci

Regime forfettario guardia medica

Regime forfettario guardia medica: limite di ricavi

Per poter avere la possibilità di accedere al Regime forfettario, si deve rispettare un unico requisito d’accesso richiesto per tale Regime ed inoltre non deve rientrare nelle cause di esclusione previste.

L’unico limite previsto per poter accedere al Regime forfettario è rappresentato dal non superamento dei 65.000 euro di ricavi conseguiti dalla tua attività d’impresa nell’anno precedente. Questo ammontare di ricavi come limite risulta uguale per tutti i tipi di attività.

Inoltre, la Normativa sul Regime forfettario prevede anche delle cause di esclusione, qualora rientri in queste cause di esclusione non potrai usufruire del Regime forfettario neanche se i tuoi ricavi siano inferiori ai 65.000 euro.

Regime forfettario guardia medica: imposta agevolata al 5%

Coloro che aderiscono al Regime forfettario sono soggetti al pagamento obbligatorio dell’imposta sostitutiva.

L’imposta sostitutiva è un’unica imposta di un’unica aliquota che comprende tutte le imposte solitamente pagate negli altri Regimi fiscali come l’Irpef, Irap e le addizionali.

L’aliquota standard dell’imposta sostitutiva è del 15% ma in alcuni casi si può accedere all’aliquota ridotta del 5%.

In quali casi si può applicare l’aliquota di imposta sostitutiva al 5%?

Innanzitutto, bisogna precisare che per poter applicare l’aliquota agevolata al 5% non è presente alcun limite di età

Potrai applicare l’imposta sostitutiva agevolata al 5% nei casi in cui:

  • Nei tre anni precedenti all’apertura della Partita Iva non hai svolto attività di impresa né in forma associata e né in forma familiare;
  • L’attività da te svolta non rappresenti la continuazione di un’attività da te svolta sia come lavoratore dipendente che come lavoratore autonomo (da questo caso sono esclusi i periodi di pratica obbligatoria per poter effettuare una determinata professione);
  • Rilevi un’attività in precedenza svolta da un terzo, quest’attività deve necessariamente aver rispettato nel corso dell’anno precedente i limiti per poter accedere al Regime forfettario.

NB: Ricordati che l’agevolazione della riduzione dell’aliquota al 5% vale solo per i primi 5 anni, dal sesto in poi si avrà l’obbligo di applicare l’aliquota piena, ovvero del 15%.

Puoi approfondire gli aspetti legati all’imposta sostitutiva agevolata al 5% all’interno dell’articolo seguente: Regime forfettario imposta sostitutiva 5%

Partita Iva come consulente

Partita Iva o prestazione occasionale consulente

L’obbligo di apertura della Partita Iva  come consulente sorge nel momento in cui la tua attività è svolta in modo abituale e continuativa.

Quindi, se svolgi attività di consulenza in modo continuativo ed abituale, dovrai necessariamente aprire una Partita Iva come consulente, anche se i tuoi ricavi risultino essere inferiori ai 5.000 euro annui.

Leggi tutto “Partita Iva come consulente”

Come cambiare commercialista e quando conviene farlo

Capita spesso di essere insoddisfatti del proprio consulente ma non si trova il coraggio di cambiarlo. I motivi possono essere diversi perché è un amico, perché ha lo studio sotto casa o perché ci è stato consigliato da un familiare.

Cambiare commercialista tuttavia è molto semplice e non si deve aver paura; con le dovute proporzioni è come cambiare il parrucchiere. Le regole da seguire sono poche; la prima è essere corretti con il professionista che si vuole abbandonare.

Leggi tutto “Come cambiare commercialista e quando conviene farlo”